IL VENEZIA FC VOLA, ANCHE SE LA SFORTUNA INFIERISCE.
PESSIMISMO SULLA SOCIETA’ VADE RETRO.

di Franco Bacciolo *

 

Pessimismo sulle sorti societarie del Venezia FC? Non si direbbe proprio, visto quanto evidenziato dal Presidente arancioneroverde Duncan Niederauer a Roger Hampel, fondatore di Football Business Journal.


Per Niederauer, sono poche le città al mondo che abbiano squadre di calcio con un proprio marchio internazionale: Parigi, Barcellona, in Italia (forse) Roma, Milano, Firenze e Venezia. Poche città nel mondo che hanno il privilegio di giocare in una location che si accompagna al proprio marchio e alla propria reputazione.

E continua ricordando che saranno sempre fattori determinanti la cessione di giocatori, con le loro performances, e i risultati sul campo. Il Venezia, però, vuole creare situazioni in cui il rendimento della squadra sia sempre costante e gli investimenti sull’Academy giovanile siano in crescita, oltre ad usare luoghi in cui si possano svolgere attività, in giorni liberi da manifestazioni sportive, che consentano di creare introiti a favore delle attività sportive del club. L’obiettivo è utilizzare il marchio della Città per costruire un marchio globale.

In questo modo, sempre stando a quanto dichiarato dal ‘numero uno’ lagunare al Football Business Journal, si può realizzare una fonte di reddito diversificata che consenta uno sviluppo delle attività in modo sostenibile.


Niederauer dice ancora: una città come Venezia dovrebbe operare tra calcio, moda e cultura, senza mai dimenticare che nello specifico il Venezia FC è una squadra di calcio. I mercati su cui opera il club sono USA, Gran Bretagna, Germania, Corea e Giappone. Mentre è prossimo l’ingresso di un grosso personaggio che dovrebbe fungere da “ambasciatore” tra calcio e moda. Negli ultimi due o tre anni il marchio è stato reso più visibile e più “scopribile” con due negozi a Venezia.

Negozi che, sempre stando a quanto dichiarato dal Presidente arancioneroverde, dovrebbero realizzare quest’anno 2 milioni di ricavi senza farne alcuna pubblicità; ma solo posizionandoli nei posti giusti a Venezia, dove le persone li trovano facilmente (a Rialto e, a Mestre, Ca’ Venezia). Interessante, sempre secondo il massimo dirigente del Venezia Fc, scoprire che il 95% di chi ha acquistato prodotti non è italiano.


Obiettivo è che le persone vedano la maglia da calcio non solo come abbigliamento sportivo ma come capo di abbigliamento versatile. Qualcosa che, sia uomini che donne, possono indossare casualmente per strada, non solo ad una partita.
Salire in Serie A, aggiunge Niederauer, accelererebbe di molto i piani societari, e sarebbe fantastico. Il messaggio alla squadra attuale è che i ragazzi nello spogliatoio hanno quello che serve. Insomma: a questa formazione, peraltro già molto buona, non manca nulla. Ed è giusto, sempre secondo il Presidente, dare l’opportunità di concludere il lavoro iniziato, senza apportare cambiamenti radicali. Non c’è bisogno di cambiare nulla; non manca nessun pezzo.


Il consolidamento del fronte societario, nel frattempo, prevede per metà marzo 2024 l’ingresso del fondo internazionale Cerberus, che dovrebbe acquisire il 40% delle quote. Cerberus Capital Management è un’azienda statunitense con sede a New York operante dal 1992 nei fondi di investimento, pioniere, nello specifico, nell’investimento alternativo e che gestisce 60 miliardi di dollari in fondi e conti. Questa società ha uffici in USA, Europa e Asia ed è leader globale negli investimenti in crediti (NPL), private equity e immobiliare.

Tutto questo attivismo sul fronte finanziario è foriero di sistemazione adeguata alle situazioni debitorie del club arancioneroverde, che sta scontando gli “errori di gioventù” sul fronte giocatori, ora comunque in via di importante riordino.


La squadra, intanto, vola sulle ali di un grande allenatore qual è Paolo Vanoli. Sono alle spalle le amnesie di metà campionato, quando più che cattivo rendimento (anzi!) i punti lasciati hanno rappresentato un giustificabile tirare il fiato, condito da qualche inesperienza comprensibile per un team molto giovane. La squadra è fondamentalmente un complesso dal carattere granitico. Anche quando le giornate non sono brillanti, come d’abitudine, riesce a contrapporsi con efficacia all’avversario.

L’incontro interno del turno infrasettimanale di fine febbraio col Cittadella ne è l’esempio più lampante. Cittadella che ha mostrato bel gioco e potenza fisica non comune, ma che non è riuscito a fare breccia davanti al portiere arancioneroverde. Di contro, gli avanti veneziani hanno segnato quando era il momento giusto per andare a rete.


All’orizzonte continuano partite nevralgiche verso il sogno Serie A, anche se gli ultimi due incontri con le big Parma e Como sono stati preda di pesanti sfortune con sconfitte maturate ingiustamente e occasionalmente nei minuti di recupero (101’ a Parma e 91’ a Como) e dopo aver disputato partite decisamente di livello superiore agli avversari. Vanoli e i suoi, però, non si abbattono e continueranno a sviluppare il loro gioco che vale tanto.

Mentre il ‘rush finale’ si preannuncia quantomeno incandescente: il Venezia dovrà infatti non solo tentare di rimanere sulla scia del Parma, saldamente in testa alla classifica, ma soprattutto centrare il secondo posto che vale la promozione diretta nella massima serie, cercando di tenere a debita distanza le avversarie più accreditate quali Cremonese, Como e Palermo, ma senza dimenticare che, eventualmente, ci sono anche i Playoff che assicurano un altro posto in massima Serie.


Franco Bacciolo * per “Il Trimestrale”.

 

* Giornalista pubblicista, direttore per 25 anni della rivista VE.Sport, uffici stampa di Reyer, VeniceMarathon, Panathlon Mestre. Autore e coautore di 15 libri di sport. Corrispondente di vari giornali nazionali. Già dirigente e consigliere di amministrazione dello IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia).

 

 

 

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