IL RINASCIMENTO DELLO SPORT VENEZIANO

di Franco Bacciolo *

 

All’improvviso abbiamo riscoperto che il calcio può anche essere bello, piacevole, spettacolare. E che per riapprocciarsi a quel calcio spettacolo si può avere uno stadio innovativo, facile da raggiungere e quindi a portata di pubblico di una città ampia (la Città Metropolitana) e da ergersi a catalizzatore per giovani nuovamente disposti ad essere trascinati verso tutta la positività dello sport.

Merito delle brillanti esibizioni, sul campo, del Venezia FC, della lungimiranza della dirigenza della società Arancioneroverde che crea un centro sportivo di livello internazionale (Ca’ Venezia al Taliercio) e della costanza di tanti a voler perseguire il traguardo di uno stadio, un palasport e altri impianti in un ambiente verde (Bosco dello Sport) dove la sostenibilità, la cultura sportiva la faccia da padrone.

Il treno per raggiungere gli impianti, la bicicletta per evitare ingorghi stradali e non esasperare l’inquinamento, gli svincoli verso le autostrade, i vaporetti per giungere facilmente dal cuore del Centro Storico e rientrarvi. Senza contare l’evitare l’impatto con la grande città di tifoserie ospiti di grandi squadre che più di qualche guaio hanno provocato anche nel recente passato.

Per tornare al Venezia FC, fa spicco il rendimento di una squadra dove i risultati si accompagnano al rispetto del fair-play economico e allo studio della sostenibilità, anche in termini di correzione di “errori di gioventù” della dirigenza. Il campo ora offre un complesso dove fa spicco un gruppo giovane ma già maturo o maturato. La qualità è la base, ma la brillantezza, la spettacolarità, la concretezza sono un marchio di fabbrica di due manager (direttore sportivo e allenatore) che non si stancano di inculcare negli atleti l’importanza del senso di appartenenza e del rispetto per l’ambiente in cui operano.

Rinascimento anche per la società sportiva veneziana di più alto lignaggio com’è la Reyer (6 Scudetti tra maschile e femminile, più Coppe varie). La centocinquantenaria società orogranata, capostipite della ginnastica italiana e poi di ogni tipo di sport praticato in Laguna (co-fondatrice anche del Calcio Venezia), dopo aver conseguito recentemente tanti successi aveva bisogno di rinnovare il parco giocatori e lo ha fatto, in attesa di riscontro sul campo, con un gruppo di atleti in gran parte giovani dove spicca atletismo, dinamismo e versatilità come piace al nuovo coach. Il tutto in funzione di arrivare alla nuova Arena del Bosco dello Sport (che nei programmi sarà il primo degli impianti pronti nel 2006) con una formazione di vertice, maschile e femminile sia a livello italiano che europeo.

Belle botte di energia all’orizzonte dello sport veneziano, che sta intravvedendo il futuro grazie al già notevole affollamento delle tribune da parte di sostenitori giovanissimi attratti dagli spettacoli offerti dalle squadre e anche dalle politiche di accesso semigratuito per adolescenti e bambini accompagnati da adulti (due per ogni adulto pagante).

Insomma, non solo risultati sul campo, ma anche organizzazione di massima professionalità e lungimiranza per sodalizi che, tra i primi in assoluto in Italia (la Reyer), hanno ottenuto la certificazione etica di qualità.

 

* Giornalista pubblicista, già direttore della rivista VE.Sport, uffici stampa di Reyer, VeniceMarathon, Panathlon Mestre. Autore e coautore di 15 libri di sport. Corrispondente di vari giornali nazionali. Già dirigente e consigliere di amministrazione dello IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia).

 

 

 

IN PUNTA DI PENNA

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